Storie di quarantena #1
a cura di Luciana Vecchione
Forse questo periodo di “isolamento forzato” ci farà capire che abbiamo perso il piacere vero dello stare insieme ed il gusto dolce che può darci lo stare soli con noi stessi.
Incontrarsi con gli amici non vuol dire affollarsi in un posto perché “ora tutti vanno lì” continuando a guardare il proprio telefono ed ascoltando appena chi ci sta intorno.
Proviamo a percepire quanto può essere positivo avere finalmente quel “tempo libero” che di solito agognamo; ora possiamo dialogare con chi vive con noi senza la pressione delle incombenze di tutti i giorni, possiamo dedicare più tempo ai nostri cani, gatti, alle nostre piante, a tutte le cose che vivono intorno a noi e che spesso neanche vediamo; prendiamoci cura di noi, dei nostri armadi, dei nostri libri, della nostra musica e soprattutto dei nostri pensieri.
Se poi abbiamo la fortuna di avere intorno dei bambini, impegniamoli con delle proposte dimenticate dai castelli di carta ai disegni, dalla cucina insieme all’inventare una cena.
Guardiamo insieme dalla finestra cercando i segni della primavera, i disegni delle nuvole.
Riscopriamo le favole della vita, chiusi in casa aperti sul mondo e su noi stessi.
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